La Capoeira si è diffusa nei secoli in tutti il mondo, evolvendosi fino a definirsi in stili anche molto differenti. La forte necessità di sincretismo culturale che la contraddistingue, le ha permesso di plasmarsi a seconda delle identità culturali dei paesi in cui si è instaurata senza perdere la sua caratteristica di Lotta di Liberazione.
Dopo l'abolizione della schiavitù, i capoeiristi continuano ad esistere e a trasformare la loro arte. Capoeira diventa quindi attrazione turistica, lavoro come guardie del corpo di ricchi e di politici o lotta utilizzata da criminali e briganti, viene utilizzata come arma al fronte durante le guerre di trincea e sopravvive fino a essere proclamata lotta nazionale.
Nel 2014 ottiene il riconoscimento da parte dell'UNESCO come patrimonio intangibile dell'umanità.
Capoeira ha la sua massima espressione nella "Roda": i capoeristi si riuniscono in un cerchio corale che include la batteria di strumenti dal vivo; due alla volta entrano nel cerchio per dar vita al "gioco" di capoeira.
Scambiandosi attacchi e difese non coreografate, iniziano a comunicare uno con l'altro attraverso i movimenti. Il gioco si esprime nella continua trasformazione di situazioni scomode in situazioni di vantaggio mediante contrattacchi o schivate efficaci.

I movimenti e le tecniche di combattimento di questo sport aiutano a migliorare la coordinazione motoria ed il controllo degli arti superiori e inferiori, migliorano il senso del ritmo, la capacità di concentrazione e, più in generale, la consapevolezza di sè e del proprio corpo. Il dinamismo ritmico dei movimenti e le acrobazie ("Floreios") di Capoeira la rendono un'arte marziale elegante, aggraziata e affascinante senza trascurare l'efficacia delle tecniche di attacco e difesa.